Epicondilite, come si cura?
Cos’è l’Epicondilite?
Si parla di Epicondilite, o gomito del tennista, quando i tendini dei muscoli dell’avambraccio si infiammano per sovraccarico o degenerazione.Questi muscoli originano dalla regione laterale dell’avambraccio e si inseriscono sul polso e sulla mano, con la funzione di estendere dita e polso.
L’infiammazione dell’epicondilo è spesso molto debilitante in quanto rende molto dolorosi molti movimenti semplici, qualche volta in fase acuta anche impossibili, come aprire una bottiglia, ruotare un chiave della porta o girare una maniglia.
Spesso viene chiamato gomito del tennista, in quanto il tennis è uno di quegli sport che può spesso generare infiammazioni all’epicondilite.
Ci sono tuttavia anche professioni più soggette a questo rischio per la ripetitività dei movimenti e delle posture. Muratori e manovali, autisti, ma anche grafici, giornalisti o operatori informatici che fanno uso del mouse per molte ore consecutive. Chiunque esegua ripetutamente dei movimenti di flessione del braccio e rotazione del polso potrebbe essere un soggetto a rischio.
Quale può essere la causa?
La causa va ricercata in uno scorretto uso dell’articolazione che viene frequentemente messa in sovraccarico. La conseguenza, come detto, sono tendini e legamenti si infiammano. Non sono da sottovalutare anche patologie legate al tratto del rachide cervicale (c5,c6,c7) che possono avere un’incidenza sulla causa dell’infiammazione e che andrebbero tenute in considerazione per una corretta diagnosi.
Quali sono i sintomi di un’epicondilite? Come capire se sei affetto da Epicondilite?
Il primo sintomo è il dolore alla palpazione della zona dell’epicondilo cioè il tendine infiammato. Altro segno certo è il dolore, nel momento dell’estensione del polso a dita flesse ed altri sintomi comuni quali una debolezza (perdita di forza) della muscolatura dell’avambraccio e dolore durante l’uso della mano per fare presa, nello stringere una mano.
Gesti semplici come aprire un tappo di bottiglia o peggio sostenerla o girare una maniglia possono essere dolorosi o limitati e, nel peggiore dei casi, può essere faticoso anche sono tenere in mano una penna per scrivere.
Sport che mettono più a rischio l’insorgere di questa patologia sono il bodybuilding, il tennis, la scherma e anche il ciclismo (soprattutto mountain bike) questo a causa di un uso intenso della mano e della forza.
Ci sono lavori a rischio?
Tutti quei lavori ripetitivi, come il lavoro in fabbrica, o lavori pesanti come il muratore ma anche tenere in mano un trapano possono essere fattori che portando la muscolatura in sovraccarico di fatto portano dolore al gomito.
Anche per i lavoratori che passano molte ora al computer: i grafici, ma anche impiegati in azienda che fanno uso per molte ore continuative del mouse.
E’ a rischio epicondilite, chiunque esegua ripetutamente dei movimenti di flessione del braccio e rotazione del polso.
Come si cura l’epicondilite?
Per il trattamento dell’epicondilite esistono diverse tecniche terapeutiche.
Innanzitutto in presenza di sintomi dolorosi persistenti è opportuno consultare il proprio medico o un ortopedico.
Molto probabilmente dallo specialista verranno richiesti esami di accertamento come una ecografia ed una volta chiarita la diagnosi potrebbe essere necessario iniziare un trattamento di fisioterapia o terapie fisiche antinfiammatorie.
Non trascurare la tendinite ed affrontare i primi sintomi dolorosi è molto importante per evitare fenomeni di cronicità, che potrebbero allungare di molto i tempi di guarigione.
Generalmente il primo consiglio è quello di allontanare la causa del dolore: sospesa dunque ogni attività sportiva o lavorativa che possa ulteriormente affaticare la muscolatura del gomito e dare tempo al tendine di disinfiammarsi.
Come è possibile evitare ricadute o successivi stati di dolore acuti?
Chi soffre di epicondilite o è esposto ad attività lavorative o sportive che possono scatenare un dolore localizzato all’avambraccio e al gomito, dovrebbe tenere in considerazione l’utilità di svolgere esercizi di scarico per dare tempo alla muscolatura di riposare.
Programmare anche cicli periodici di fisioterapia per tenere le articolazioni in una buona condizione di salute.